LE OPERE

Negli anni che intercorsero tra la nomina a Cesare e la morte, Giuliano ebbe una ingente produzione letteraria, in gran parte a noi pervenuta, consistente principalmente in un cospicuo corpus epistolare e nelle seguenti orazioni:
► Orazione I, Panegirico di Costanzo II (357); encomio in lode di Costanzo II composto in occasione del ventennale dell’imperatore, con lo stile retorico tipico di questo genere di testi. Tramite questo panegirico, Giuliano, memore di quanto accaduto al fratellastro Gallo, dichiara la propria fedeltà all’imperatore.
► Orazione II, Panegirico di Eusebia imperatrice (357/358); elogio pieno di affetto e gratitudine per l’imperatrice Eusebia.
► Orazione III, Panegirico di Costanzo II (358); secondo panegirico per Costanzo II, nel quale Giuliano, rispetto al precedente, sembra essere meno accondiscendente nei confronti dell’imperatore.
► Orazione IV, Consolazione per la partenza di Salustio (359); consolatio a sé stesso, scritta dopo l’allontanamento dell’amico e collaboratore Salustio, ricca di riferimenti omerici ed exempla amicitiae ac virtutis.
► Orazione V, Messaggio al Senato e al popolo ateniese (361); lettera aperta al Senato e al popolo d’Atene, scritta dopo l’acclamazione ad Augusto da parte delle truppe, nata dalla necessità di dichiarare la propria lealtà politica e di annunciare la propria “missione”.
► Orazione VI, Lettera al filosofo Temistio (361); lettera di risposta a Temistio, filosofo e retore alla corte di Costanzo II che, dopo la nomina di Giuliano, gli aveva scritto offrendogli la propria collaborazione. Il tema è di carattere politico-filosofico; Giuliano, infatti, esprime la propria ideologia circa il ruolo e le virtù del buon imperatore.
► Orazione VII, Contro il cinico Eraclio (362); scritto polemico, redatto in seguito ad un discorso pubblico tenuto a Costantinopoli dal filosofo cinico Eraclio, nel quale Giuliano propone una sua interpretazione, anche politica, dei miti oggetto di critica da parte dei cinici suoi contemporanei.
► Orazione VIII, Contro i Cinici ignoranti (362); ulteriore attacco ai cinici, a difesa dei valori dell’Ellenismo.
► Orazione IX, Inno alla Madre degli dei (362); scritto filosofico-religioso redatto nei giorni dedicati alla festività della Magna Mater, tra il 22 e il 25 marzo, nel quale l’imperatore espone i dogmi principali della dottrina pagana, soffermandosi in particolare sul culto di Cibale ed Attis.
► Orazione X, I Cesari (363); operetta satirica, scritta nel corso della festività dei Saturnali, nella quale Giuliano immagina un tribunale celeste che passa in rassegna il comportamento dei vari imperatori. Particolarmente sarcastica, come detto, è la descrizione di Costantino.
► Orazione XI, Inno a Helios Re (362); inno di contenuto filosifico-religioso, composto ad Antiochia nella ricorrenza delle celebrazioni per il Sol Invictus (25 dicembre), che nelle intenzioni di Giuliano doveva rappresentare il testo dottrinale del monoteismo solare. Il culto di Helios aveva origine nell’antico culto iranico di Mitra, ripreso a Roma come Sol Invictus, particolarmente venerato tra le file dell’esercito romano.
► Orazione XII, L’Odiatore della barba (363); libello contro gli Antiocheni, colpevoli di essersi dimostrati freddi, se non ostili, alla politica economica e religiosa dell’imperatore, che avevano deriso per la sua barba filosofica. Giuliano, aveva fatto trasferire in un cimitero fuori dalle mura le reliquie di San Babila, che erano state poste all’interno del locale tempio di Apollo; poco tempo dopo, però, il tempio era stato parzialmente distrutto dalle fiamme e, nonostante la successiva inchiesta non avesse portato all’individuazione certa dei colpevoli e non fu perciò seguita da incriminazioni formali, né ritorsioni, all’imperatore sembrò chiara la responsabilità dei cristiani.

Nell’inverno del 362-363, infine, vide la luce il trattato in tre libri Contra Galileos, pervenutoci in forma frammentaria, attraverso le obiezioni mosse all’opera da Cirillo d’Alessandria nel V secolo. Contra Galilaeos rappresenta una violenta contestazione del Cristianesimo, con particolare riferimento alla pretesa divinità di Gesù ed all’incarnazione di Dio in un uomo.

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